The Saint Francis' Walk 

“And the tall, black, mysterious Verna enters history from this aerial eagle's nest carved out of the rock”

This quote by Monsignor Antonio Tani (from “San Francesco nel Montefeltro”, 1926), recalls the event that is at the origin of the Way. In the town of San Leo (ancient Mons Feretri), St Francis was gifted Mount La Verna by Count Orlando Catani of Chiusi in Casentino on 8 May 1213. It is also where he received his stigmata in 1224 and where the sanctuary, one of the main sites in Franciscan history, now stands.

QUESTO E' L'ATTO UFFICIALE CON CUI SI DELIBERO', DA PARTE DEI FRATI MINORI, L'ABBANDONO DEL CONVENTO DI S.FRANCESCO, PER TRASFERIRSI NELLA ROCCA CON LA POSSIBILITA' (MA ANCHE L'OBBLIGO) DI COSTRUIRVI UNA NUOVA CHIESA.

NEL NOME DI DIO AMEN - A DI' XI NOVEMBRE 1780
"Trovandosi il Convento de' Minori Conventuali di Cellafosti in stato rovinoso, e sempreppiù declinando al peggio, attesa la sua vetustà ed instabilità eziandio del suolo, su di cui è fondato, cosicchè non è più sperabile ravvisare la sua durevolezza in tale luogo, senza che vi abbiano giovato gli scarichi delle acque, ed altri ripari, specialmente fattivi al tempo in cui è stato Guardiano il P.Maestro Tondini li stessi Religiosi (i Frati ndr) avevano più volte meditato di fabbricarlo in un altro luogo più comodo, stabile, e in maggior vicinanza alla Terra di Sant'Agata, se avessero potuto ottenerlo, evitando, che il Convento detto possa venir soppresso, lo che accadendo, si avrebbe il certo diminuire del decoro della nostra Patria e ne deriverebbe il danno spirituale e temporale de' popoli.
Si è quindi considerato che quel Convento si potrebbe avere nella nostra Terra di S. Agata con molti vantaggi, qualora alla Religione (cioè ai Frati, ndr) si cedesse da questa nostra Comunità la nostra Rocca, ove potrebbe formarsi con tutto il comodo pe' Religiosi col sito ancora adiacente da potervi fabbricare la nuova Chiesa, però a condizione che alla Comunità - a titolo d'un qualche compenso - venisse ceduta dalla Religione (cioè dai Frati, ndr) la casa che ha in questa Terra, detta l'Ospizio (quello che diventerà il Ricovero per gli anziani, ndr), sebbene di prezzo di gran lunga inferiore a quello della pubblica Rocca.

Fu quindi d'unanime consenso da parte della Comunità (il Consiglio Comunale, ndr) di cedere alla ridetta Religione la divisata Rocca con li patti e capitoli seguenti:
1° Che li Religiosi la ricevino nello stato in cui di presente si trova, e con quegl'obblighi co'quali fu ceduta alla comunità dalla Reverenda Camera Apostolica fin dall'anno 1743.
E similmente la comunità riceva l'Ospizio nello stato presente;
2° .......omissis.......
3° Che subito seguita l'accettazione, si debba da' Religiosi (i Frati di cui sopra, ndr) por mano alla demolizione del loro Convento, e indi venire ad abitare in detta Rocca;
4° Che dentro il termine di due anni dal giorno dell'accettazione si debba terminare la fabbrica della nuova Chiesa.

BREVE COMMENTO. Superfluo sottolineare l'importanza di questo atto. I frati per costruir la chiesa che conosciamo come S.Francesco della Rosa, utilizzarono i sassi dell'antica chiesa di Cellafosti e pure la rinomata acquasantiera. I Frati però, non vi restarono neppure 30 anni perché, nel 1810, le soppressioni Napoleoniche gli tolsero ogni proprietà, disperdendoli per ogni dove sicchè, quando Napoleone fu definitivamente sconfitto, nel 1815, non ebbero più il coraggio o la volontà di farvi ritorno.