Il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna

“E l’alta, nera, misteriosa Verna entra nella storia da questo aereo nido d’aquila scavato nel sasso”

La citazione di Mons. Antonio Tani (“San Francesco nel Montefeltro”, 1926), ricorda l’evento che è all’origine del cammino. Nel paese di San Leo (l’antica Mons Feretri), l’8 maggio 1213 San Francesco ebbe in dono dal conte Orlando Catani di Chiusi nel Casentino il monte della Verna. Qui nel 1224 ricevette le stimmate e oggi sorge il Santuario, luogo tra i più importanti della storia  francescana.

Novità
Abbiamo modificato la parte iniziale della seconda tappa, con un percorso che passa in ambiente più naturale, riducendo i tratti di asfalto. ATTENZIONE: leggere bene il nuovo percorso sulla seconda tappa 

ATTENZIONE
AI PELLEGRINI LUNGO IL CAMMINO
. Le temperature alte di questi giorni aumentano la fatica e la necessità di idratarsi. E' bene partire molto presto la mattina e valutare l'opportunità di fare soste nelle ore più calde. In particolare, considerate che nella quarta tappa da Sant'Agata a Balze ci sono solo due punti di approvvigionamento d'acqua: il cimitero prima di Pereto (unico abitato che si trova direttamente sul percorso) e l'eremo di Sant'Alberico (a un'ora da Balze). Sull'ultima tappa, dopo Montecoronaro (circa 5 ore da La Verna), non ci sono centri abitati né punti di approvvigionamento d'acqua. Occorre dunque tenere nello zaino una buna scorta d'acqua.

 

tauIl percorso tocca i luoghi legati ai passaggi del santo in Valmarecchia e nella parte del Montefeltro che arriva all'appennino tra Romagna e Toscana. Un territorio non contaminato dal turismo di massa; un paesaggio che sorprende con un mix eccezionale di storia, arte, cultura (compresa quella enogastronomica), si presenta ai pellegrini che lo attraversano al ritmo lento che merita. Sulle orme di Francesco tale bellezza è un invito a saper godere del Creato, non fermandosi alla sola componente estetica e ringraziandone Colui che ne è l’Artefice.

Il carisma di Francesco vive oggi negli uomini e nelle donne che gli dedicano la vita. Il pellegrino consapevole e il viandante che sceglie il Cammino come esperienza di ricerca interiore, sapranno cogliere l’opportunità di questi incontri, organizzandosi per dedicare tempo a soste non frettolose nei luoghi dove frati, monache e anche eremiti vivono la loro vocazione.

Tutto ciò non è poco per i cercatori di esperienze autentiche. Seguici anche su Facebook

 

COME VUOI FARE IL CAMMINO ?

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